aquile e rose


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"La nascita del club" Milano, marzo 2003.

Ero reduce da una notte di passione con Naomi Campbell e mi apprestavo ad andare a casa di Claudia Shiffer per la notte seguente, a gentile richiesta.
Ma ero stanco di queste sensazioni così insignificanti.
Pertanto, alla ricerca di emozioni davvero intense, andai alla mostra del ciclo e motociclo alla fiera.
Allo stand Guzzi trovai il modulo di iscrizione al neonato Moto Guzzi World Club, e mi iscrissi al volo.
Al ritorno a Calitri, comunicai a Peppe: la tua vita adesso ha uno scopo; sei il vicepresidente di un Moto Guzzi Club. 15 euro iva compresa. Grazie!I soldi non sono a tuttora stati versati, comunque...
In effetti il vice tentò di mettere in discussione la presidenza. Rifacendosi a vecchi stilemi vetero stalinisti del tipo "convocheremo un'assemblea che eleggerà un comitato che indicherà dei responsabili che verificheranno le condizioni operative secondo le quali, dopo le primarie…."Fortunatamente alla terza botta di bloccasterzo sui denti la discussione fu abbandonata.Il gentlemen agreement fu che le cariche sociali andassero democraticamente attribuite in base al peso!!
Il nome scelto era stato "Aquile della notte", in ricordo di vecchie letture fumettistiche.Purtroppo dei fratelli guzzisti di Pomponesco, se non sbaglio, avevano registrato questo nome appena prima di noi , così la casa madre ci invitò a cambiare .Fu convocata una tavola rotonda, che fu subitaneamente cambiata in tavola quadrata.
Prima fu proposto un nome simile, tipo "Aquile nella notte" o la versione inglese “Night Eagles”.Ma poi decidemmo di sottolineare la italianità del nome.Trascinati dalla vena epica (dovevano ancora arrivare i primi, e quindi stavamo soffrendo),qualcuno propose "Aquile Rombanti", un po’ velleitario, io proposi un beneaugurate e similare"Aquile Trombanti", ed alla fine qualcuno un più verosimile "Aquile con la Panza".Poi si passò ad un nome più radicato al territorio, visto che i primi, anche essi radicati al territorio medesimo, erano arrivati."Aquile e Lupi" davano un po’ troppo di Avellino città da cui noi alto irpini ci sentiamo distinti.
"Aquile e Falchi" ricordava sia la tradizione ornitologica dei nomi Guzzi, sia la vicinanza con la tradizione falconiera del Vulture Melfese e di Federico II di Svevia, terra che sentiamo vicina.Alla fine ritornammo a Calitri, il cui simbolo comunale sono le tre rose su scudo, ed il nome definitivo "Aquile e rose", che ben coniugava la rude virilità dell’aquila, stemperata dalla dolce romantica notazione delle rose.
La scelta del carattere tipografico fu altrettanto impegnativo. Dal futurista – marinettiano carattere con coda di velocità, ad un capital block che ricordava il primo logo Guzzi, quello rettangolare, ad un carattere pseudo-medioevale evocante pizzerie sud tirolesi, ad un gotico puro che ricordava inopportunamente le SS.Alla fine scegliemmo un english gothic che sembrava più equilibrato.
In tarda nottata Peppe si attardò in una discussione seria (nella sua testa) su: se l’aquila andasse centrata sullo scudo riferendosi alle zampe od all’apertura alare totale.Gli feci notare che se avesse insistito scattavano gli estremi del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) con neurolettici maggiori e così la sessione fu tolta.
Così siamo al nostro quinto anno di iscrizione al Moto Guzzi World Club, vecchi amici si sono rincontrati, abbiamo conosciuto nuovi amici, vecchie moto sono state riesumate dalle cantine, nuove fiammanti moto percorrono queste strade.Alcuni esperti motociclisti ricordano vecchie storie e nuovi racconti sono vissuti per essere raccontati.
Forse le nostre versioni non saranno così aderenti alla realtà… ma noi siamo per una versione pittorica, non fotografica , della realtà. Se non avessimo fantasia , avremmo comprato una giapponese d’altronde, i dubbi più forti sulla autenticità delle versioni bibliche consistono principalmente sul fatto che i testimoni erano tutti pescatori….


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